La crisi nera del calcio italiano

di | 07/11/2019

Da sempre il calcio è considerato lo sport nazionale italiano per eccellenza. Sono pochi, infatti, i paesi in cui questo sport gode di pari fama e di pari notorietà e sono poche le discipline sportive che hanno lo stesso seguito del calcio tra i tifosi azzurri. Eppure negli ultimi anni il settore calcistico italiano sta vivendo una crisi senza precedenti tanto che per alcuni il mondo del pallone è nel periodo più buio della sua storia. Ma quando è iniziata questa crisi e perché il calcio sta vivendo questo periodo così negativo?

L’inizio della crisi

Tutto risale al 2006, anno in cui in Italia scoppiò lo scandalo del calcioscommesse, anche detto “calciopoli”. Una serie di intercettazioni portarono alla luce una fitta rete di accordi tra giocatori di calcio, dirigenti sportivi e esponenti della federazione italiana: per la prima volta i tifosi italiani aprirono gli occhi sullo sport che tanto amavano, scoprendo come dietro a molte partite di pallone vi fossero in realtà accordi segreti, scommesse truccate e giochi di potere e di scambio di poltrone che mai avrebbero potuto immaginare.

Lo scandalo di Calciopoli e le sue ripercussioni sul mondo del calcio

Calciopoli segnò uno spartiacque nel settore calcistico italiano. Lo scandalo colpì tantissimi nomi illustri e squadre di calcio blasonate come  Juventus, Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina. L’inchiesta ebbe un “filone bis” che partì nel 2008 e si concluse con una serie di arresti. Alla fine del processo molti dirigenti e giocatori vennero radiati e la Juve venne punita con la retrocessione in Serie B e con l’annullamento di due scudetti, uno dei quali conferito all’Inter che era arrivata seconda. Da calciopoli in poi la stima e la fiducia dei tifosi italiani crollò vertiginosamente. A ciò si è aggiunto un periodo economico particolarmente duro che ha colpito la società italiana: di fronte alla crisi finanziaria e occupazionale molte persone hanno cominciato a criticare i maxi ingaggi dei calciatori e hanno iniziato a disertare gli stadi in segno di protesta per gli aumenti dei costi dei biglietti e degli abbonamenti. Oggi il calcio, seppur rimane ancora lo sport più popolare in Italia, non gode più del primato che aveva un tempo. Nuove discipline sportive come il tennis, la MotoGP, la F1 e perfino il Rugby hanno conquistato il cuore dei tifosi azzurri. In particolare proprio il rugby, a differenza del calcio, viene osannato per i suoi ideali e per i suoi valori di lealtà, correttezza e rispetto dell’avversario che sono ben esemplificati dalla tradizione del “terzo tempo”.

Il futuro del calcio italiano e le attese per la Nazionale

Di fronte a questo periodo così negativo, i tifosi azzurri si aspettano un radicale cambiamento, a cominciare dai prossimi Europei del 2020 che rappresenteranno un’occasione importante di riscatto e rivincita, soprattutto alla luce dell’enorme delusione per la mancata qualificazione agli ultimi mondiali di Russia 2018. Le prestazioni della squadra italiana sono ancora lontane da quelle del team magico che sollevò la Coppa del Mondo a Berlino: manca, a detta di molti, l’attaccamento alla maglia e la voglia di giocare per difendere i propri colori. Il tecnico della nazionale Roberto Mancini, tuttavia, si è detto molto fiducioso sul futuro della nazionale. L’obiettivo- ha detto il CT azzurro durante le ultime conferenze stampa- è quello di centrare subito la qualificazione e di far tornare l’italia a competere ai massimi livelli sia in Europa che a livello mondiale. Non ci resta dunque che attendere il fischio di inizio dei prossimi europei per capire se l’Italia del calcio è davvero uscita da questo lungo periodo di crisi, sia di risultati che di valori e ideali sportivi.