La recente ondata migratoria in Italia, conseguenza per lo più di conflitti e crisi economiche nel mondo, ha cambiato la nostra società. Tralasciando le polemiche inutili sulla sicurezza e sul lavoro, spesso frutto più che altro della ricerca del consenso politico e della manipolazione dell’opinione pubblica, concentriamoci su altri due aspetti molto importanti: la società e il turismo.
Immigrati e rifugiati fanno paura.
Centinaia di migliaia di persone negli ultimi anni hanno raggiunto l’Italia in cerca di maggior fortuna o semplicemente con lo scopo di salvare la pelle, scappando da guerre, miseria e persecuzioni politiche e sociali.
Centinaia di migliaia di immigrati hanno trovato nel nostro Paese un luogo sicuro per lavorare e crescere i propri figli, anche se l’opinione pubblica molto spesso si è dimostrata – e si dimostra – ostile, impaurita dall’idea di perdere lavoro e benefici sociali.
L’immigrazione è una risorsa preziosa per la società
Una parte della società, però, ha capito che l’immigrazione può trasformarsi in una risorsa inestimabile, sia da un punto di vista economico che sociale: tra i tanti luoghi comuni, è vero che gli immigrati fanno oggi i lavori che gli italiani non vogliono più fare perché molto duri e poco retribuiti, soprattutto sostenendo e portando avanti i settori dell’agricoltura e dell’edilizia.
Molti studi inoltre hanno dimostrato che l’arrivo di nuova forza lavoro non qualificata fa ottenere ai nativi lavori di livello più alto e meglio retribuiti.
Allo stesso tempo, da un punto di vista sociale l’incontro tra culture è ciò che ha reso grande il nostro Paese, a partire dalla storia antica con l’Impero Romano, passando per il Rinascimento, arrivando ai giorni nostri.
Turismo e immigrazione: che cosa succede?
Se spostiamo il focus dell’immigrazione nel turismo, il discorso diventa più complicato, perché le realtà italiane del settore sono molte e molto diverse tra loro, e tutto questo si mischia a un altro argomento complesso come la distribuzione dei migranti nel territorio italiano.
Non è un mistero che alcune zone come per esempio Como, Ventimiglia e Lampedusa abbiano subito un duro colpo dal punto di vista turistico, a causa della massiccia presenza di rifugiati e richiedenti asilo.
Allo stesso tempo però l’alto numero di stranieri immigrati nelle grandi città come Roma, Firenze, Milano e Napoli sembra non scoraggiare il settore del turismo, che ha visto un sensibile incremento attestabile tra il 20 e il 30% rispetto agli anni passati.
La questione, insomma, non sembra tanto quello della presenza massiccia di immigrati sul suolo italiano, quanto la gestione del fenomeno, che da problema può trasformarsi – e in molti casi è già accaduto – in soluzione, ovvero in una preziosa risorsa per il nostro Paese.